Stop alle vendite di endotermiche dal 2035: l’Italia chiede di rivedere il piano europeo

Il governo italiano ha intenzione di proporre alla Commissione europea una “revisione” del pacchetto Fit for 55, in particolare per la parte riguardante le emissioni del settore automobilistico e lo stop alla vendita di auto endotermiche entro il 2035. È quanto ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti durante un question time alla Camera dei deputati, rispondendo alle interrogazioni di alcuni deputati sull’impegno del governo nei confronti dell’intero comparto delle quattro ruote italiano. 

Serve una revisione. “Alla luce del nuovo pacchetto climatico della Ue denominato Fit for 55, tengo a precisare che, per quanto gli obiettivi della transizione siano fondamentali, al contempo va considerata l’alta vocazione industriale italiana e le caratteristiche manifatturiere del nostro sistema produttivo, che rischia di essere il più esposto rispetto a quelli dei grandi competitori industriali europei”, ha spiegato Giorgetti. “Per questo motivo, il ministero dello Sviluppo economico ritiene necessario proporre alla Commissione europea una revisione del pacchetto a fine di favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e gli aspetti sociali ad essa legata, tematiche anche di recente ribadite nell’ambito della conferenza di Glasgow Cop 26 dove l’Italia, insieme alla Germania, non ha condiviso le conclusioni”. 

Il Mnistro Giorgetti ha proseguito il suo intervento confermando “l’attenzione del governo verso il settore automobilistico in generale e il gruppo Stellantis, in quanto principale attore della scena italiana, e di tutto il suo indotto in particolare. “Ribadisco l’impegno a mettere in campo tutti gli interventi necessari per sostenere il settore e accompagnarlo nella sua transizione ecologica”, ha quindi concluso il ministro, facendo riferimento alla possibilità di un rifinanziamento degli incentivi già nella prossima legge di bilancio.

 

revisioni dei mezzi pesanti anche presso le officine esterne

Anche la revisione dei mezzi pesanti potrà essere svolta dalle officine esterne, come già avviene per le autovetture. È quanto prevede il decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che di fatto attua la riforma della disciplina delle revisioni contenuta nel codice della strada. A comunicarlo è una nota dello stesso Mims.

Fino ad oggi, infatti, la possibilità di effettuare i controlli presso un’officina esterna autorizzata, in alternativa agli uffici delle Motorizzazioni, riguardava i soli veicoli a motore con capienza massima di 16 persone, compreso il conducente, o con massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 tonnellate. Con le nuove disposizioni, anche la revisione dei mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate – se destinati al trasporto di merci non pericolose o non deperibili in regime di temperatura controllata – potrà essere affidata alle officine autorizzate dalla Provincia competente.

L’obiettivo di questa riforma è quello di semplificare il procedimento amministrativo in materia di revisioni. «La nuova disciplina – ha commentato il Viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Alessandro Morelli, con delega sulle questioni relative al codice della strada – consentirà di garantire maggiore sicurezza sulle nostre strade, a beneficio di cittadini e imprese, e di smaltire in tempi ragionevoli migliaia di pratiche pendenti negli uffici della Motorizzazione civile di tutta Italia, velocizzando le procedure per i veicoli impiegati nella catena strategica della logistica».

 

USO TARGA PROVA – CONFERMATA LA NORMATIVA

Con l’approvazione della Legge di conversione del DL Infrastrutture e Trasporti è stata confermata la norma che consente l’uso della targa prova sui veicoli immatricolati, salvaguardando l’operatività degli autoriparatori.

 

In particolare, con la disposizione di cui all’articolo 1, commi 3 e 4, viene ammessa la circolazione in prova, oltre ai veicoli non immatricolati, anche a quelli muniti di carta di circolazione per motivi connessi a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento.

 

Per l’utilizzo della targa prova resta fermo l’obbligo di copertura assicurativa, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di responsabilità civile verso terzi.

 

Le condizioni e il numero massimo di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili ad ogni titolare verranno stabilite con Decreto del Presidente della Repubblica, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, ai fini dell’aggiornamento del DPR 24-11-2001, n. 474 che regolamenta la circolazione di prova dei veicoli.

 

ECOBONUS AUTOMOTIVE: DAL 27 OTTOBRE RIAPRONO LE PRENOTAZIONI

Il Decreto Fiscale rifinanzia per il 2021 con 100 milioni di euro il fondo ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni (art. 5 del DL 146/2021).

Dalle ore 10 di mercoledì 27 ottobre sarà possibile prenotare sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, dopo che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto fiscale che ha rifinanziato per il 2021 il fondo automotive con ulteriori 100 milioni di euro.

Le nuove risorse vengono ripartite destinando 65 milioni per acquistare i veicoli con emissioni comprese tra 0-60 g/km CO2. Il contributo è riconosciuto anche per gli acquisti in leasing e si differenzia a seconda della fascia di emissioni (0-20 o 21-60) e per la presenza di un veicolo da rottamare.

In particolare, per i veicoli elettrici con emissioni comprese tra 0-20 g/km è riconosciuto un contributo fino 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione, mentre per i veicoli ibridi con emissioni comprese tra 21-60 g/km è riconosciuto un contributo fino a 2.500 euro con rottamazione e 1.500 euro senza rottamazione.

20 milioni per l’acquisto di veicoli commerciali e speciali, di cui 15 milioni esclusivamente per i veicoli elettrici. Il contributo è riconosciuto fino a un massimo di 8.000 euro e si differenzia in base alla “Massa Totale a Terra – MTT” e all’alimentazione.

10 milioni per acquistare, esclusivamente con rottamazione, i veicoli con emissioni comprese tra 61-135 g/km CO2. E’ riconosciuto un contributo di 1.500 euro;

5 milioni per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati, di classe Euro non inferiore a 6 ed emissioni fino a 160 g/km di CO2.

E’ riconosciuto un contributo fino 2.000 euro, calcolato in base alla fascia di emissione. Per usufruire del contributo è necessario rottamare una vettura immatricolata prima del gennaio 2011, o che abbia raggiunto i dieci anni nel periodo in cui viene richiesto l’ecobonus.

DOMENICHE ECOLOGICHE: 17 OTTOBRE, 21 NOVEMBRE E 26 DICEMBRE 2021

il Comune di Venezia ha deliberato il blocco della circolazione dei veicoli a motore dalle ore 08:30 alle ore 18:30 nell’area delimitata dalla tangenziale A57, dal raccordo autostradale compreso tra l’uscita “Marghera” ed il cavalcaferrovia di Mestre, dalla S.R. 11, da San Giuliano (“via Orlanda” nel tratto tra gli svicoli in località San Giuliano e l’innesto alla S.R. 14 via Martiri della Libertà) e da via Martiri della Libertà, con istituzione del divieto di transito nelle

domeniche del 17 ottobre, 21 novembre e 26 dicembre 2021,

denominate “DOMENICHE ECOLOGICHE”.

In queste date è comunque ammesso il transito per raggiungere i parcheggi scambiatori indicati nella delibera (vedi ALL. 1 – pag. 3). Gli automezzi non inquinanti possono circolare lo stesso (alimentazione a metano, Gpl, ibride, elettriche, etc.), così come molte altre categorie di autoveicoli (vedi ALL. 1- pag.4).

Gli artigiani che sono chiamati a realizzare un intervento di urgenza possono comunque circolare con il proprio automezzo di lavoro, compilando correttamente l’apposita autocertificazione (vedi ALL. 2).

PUBBLICATO IL DECRETO SULL’ESTENSIONE DEL GREEN PASS AI LUOGHI DI LAVORO

ieri sera (22 settembre 2021) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Governo che estende al tutto il mondo del lavoro (dipendenti pubblici, dipendenti privati e lavoratori autonomi) il green pass (CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO DEL DECRETO).

In estrema sintesi:

  • i datori di lavoro entro il prossimo 15 ottobre 2021 definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche ai propri dipendenti, anche a campione, prevedendo, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento degli accessi nei luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati all’accertamento;
  • Il personale non in possesso del certificato verde è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione senza conseguenze disciplinari e con il diritto della conservazione del posto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento;
  • per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il 5° giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili per una sola volta entro il 31 dicembre 2021;
  • sono previste sanzioni pecuniarie tra i 600 e 1.500 euro per i lavoratori sorpresi all’interno del luogo di lavoro senza green pass. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le corrette modalità di verifica è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Per alcuni settori – come il trasporto pubblico locale e le attività svolte nei cantieri – siamo in attesa che vengano pubblicate le rispettive linee guida.

Questa misura entra in vigore il 15 ottobre e termina il 31 dicembre 2021.

Nei prossimi giorni dovrebbero uscire ulteriori chiarimenti da parte del Governo, in particolar modo per chi svolge la propria attività presso abitazioni private.

DAL 1° NOVEMBRE AUMENTA LA TARIFFA REVISIONI DI 9,95 EURO. ERA FERMA DAL 2007

E’ entrato in vigore l’aumento della tariffa delle revisioni dei veicoli a motore e dei loro rimorchi che verranno eseguiti presso i centri di controllo privati.

Con l’emanazione del Decreto attuativo da parte del Ministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, di concerto con il Ministro Economia e Finanze, diventa infatti operativo l’incremento della tariffa da 45 a 54,95 euro, a decorrere dal 1° novembre 2021.

Se il controllo periodico viene effettuato in un centro revisioni privato, a questa cifra vanno aggiunte l’Iva (22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale di 79,02 euro, che rappresenta il 18% in più rispetto ai 66,88 euro attuali.

Roberto Bottan, Presidente della CGIA e anche del comparto auto afferma: “La tariffa era bloccata dal 2007, ma in questi ultimi anni gli investimenti da parte delle imprese imposti per legge dal Ministero dei Trasporti sono stati ingenti: sia in sicurezza, in formazione e soprattutto in innovazione tecnologica, necessaria per eseguire le verifiche legate alle revisioni”.

“L’aumento di 9,95 euro – prosegue Bottan – risponde alla necessità di garantire da un lato la sostenibilità economica dei centri di controllo e dall’altro il mantenimento di uno standard qualitativo elevato del servizio revisioni, senza trascurare lo scopo principale che è rappresentato dalla sicurezza stradale e dalla tutela degli utenti”.

Dalla CGIA ricordano che per mitigare, in parte l’aumento, la normativa prevede l’erogazione di un “buono veicoli sicuri”, del valore di 9,95 euro. I destinatari saranno gli utenti che, tra il 2021 e il 2023 sottoporranno il proprio veicolo a revisione. A breve usciranno le istruzioni per l’erogazione del contributo.

La legge ha previsto per questo bonus uno stanziamento di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023. Come funzionerà ? Il contributo sarà valido per un solo veicolo a motore e per una sola volta nel triennio. A livello nazionale potranno accedere circa 402 mila persone all’anno su 17 milioni (16 milioni nei centri privati e un milione nelle sedi della motorizzazione).

La CGIA, infine, segnala che, secondo l’ACI, al 31 dicembre 2020 in provincia di Venezia il parco veicolare  era costituito da 617.846 mezzi. Quasi il 90% del totale riguardava le autovetture (477.853  unità) e i motocicli  (72.699) (vedi tab. allegata). Si ricorda, infine, che la revisione di un’autovettura o di una motocicletta deve essere effettuata dopo 4 anni dall’immatricolazione e successivamente ogni 2 anni.

 

RIFINAZIATO (MA RIDOTTO) IL CONTRIBUTO PER LE AUTO ELETTRICHE

Il decreto legge Infrastrutture e mobilità sostenibili approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 settembre ha rifinanziato il fondo Ecobonus auto trasferendo le risorse inutilizzate dell’Extrabonus e procrastinando i termini per la fruizione del bonus.

La riallocazione delle risorse comporta però un piano di finanziamento che si traduce, in concreto, in una riduzione dell’agevolazione di un terzo.

Il bonus sull’acquisto dell’auto potrà infatti raggiungere al massimo la cifra di 6.000 euro per vetture elettriche e di 2.500 euro per veicoli ibridi plug-in.

AUTO ELETTRICHE: FINITI I BONUS PER L’ACQUISTO

Sono finiti gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e le ibride plug-in. E al momento – secondo quanto si apprende – non è previsto un rifinanziamento.

In base al portale ad hoc del Mise restano a disposizione invece i fondi per i veicoli a benzina e diesel a basse emissioni di CO2. In sostanza comprare oggi un’auto elettrica usufruendo degli incentivi non è possibile. Prosegue però – spiegano fonti qualificate – un “lavoro responsabile sulla transizione ecologica” in una logica di equilibrio tra “tutela dell’industria e ricadute sociali”. 

L’impatto della fine degli eco-incentivi per auto elettriche e ibride plug-in potrebbe arrivare fino a 40mila immatricolazioni mancate. Così Francesco Naso, segretario generale Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica. “Possiamo perdere 20-25mila di veicoli di immatricolato elettrico e altri 15mila di ibride plug-in – spiega Naso – il rischio arriva quindi a un totale di 40mila veicoli. C’è incertezza sul 2022, legata sia alla mancanza degli incentivi che ai problemi con le materie prime e i chip per l’industria; il rischio è che il mercato italiano possa non essere più appetibile”.

 

fonte: ansa.it

 

REVISIONE VEICOLI: AUMENTO TARIFFA DALL’1 NOVEMBRE 2021

Emanato il decreto che ufficializza l’adeguamento Istat per le revisioni dei veicoli. Il decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, rende operativo l’incremento di 9,95 euro della tariffa revisioni:

L’aumento della tariffa, che passa da 45 a  54,95 euro, partirà da lunedì 1 novembre 2021.

Da questa data, dunque, il prezzo della revisione auto sarà di 54,95 euro se eseguita in Motorizzazione; o di 79,02 euro se effettuata in un centro revisioni autorizzato, con costi così suddivisi:

  • 54,95 euro: costo della revisione;
  • 12,09 euro: Iva al 22%;
  • 10,20 euro: diritti Motorizzazione;
  • 1,78 euro: costo bollettino postale.

 

SCARICA QUI IL TESTO DEL DECRETO

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