RC AUTO: OBBLIGATORIO ANCHE PER VEICOLI ALL’INTERNO DI AREE PRIVATE

L’obbligo assicurativo della Rc auto sussiste anche all’interno di aree private: un veicolo va dunque obbligatoriamente assicurato anche quando circola o staziona, ad esempio, in un cortile condominiale, all’interno di un giardino di proprietà privata o di un parcheggio riservato a selezionati utilizzatori. Sempre, insomma. A tali conclusioni pervengono le Sezioni unite della Cassazione con una sentenza (la numero 21983) depositata il 30 luglio e resa all’esito di una gestazione durata ben più di un anno e mezzo.

Conformità alla normativa Ue
Si tratta di una decisione in qualche modo attesa, perché conforme al diritto Ue e allineata alla posizione da tempo espressa dalla Corte di giustizia europea, la quale nell’ultima decade ha a più riprese interpretato le direttive in materia di Rc auto estendendo il perimetro dell’obbligo assicurativo automobilistico. Ratio di una tale lettura è l’esigenza di proteggere, prima ancora che i potenziali responsabili di incidenti stradali (dal loro rischio patrimoniale), i terzi danneggiati. E già lo scorso anno il Dm del Mise 54/2020, avente ad oggetto la disciplina del contratto base della Rc auto, aveva compiuto uno slancio in avanti, prevedendo già – con notevole anticipo – la necessità che le polizze obbligatorie della Rc auto prevedessero la copertura della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione, dalla sosta e dalla fermata «in qualsiasi area privata».

Previsione a tutela dei terzi danneggiati
Insomma, con la forza di tali precedenti era facile prevedere che le sezioni Unite finissero per stabilire in termini definitivi la necessità che l’obbligo di assicurazione della Rc auto si estenda anche alla circolazione in aree private. E così ha fatto la sentenza del 30 luglio, che dichiara in copertura, e dunque assoggettato all’azione diretta verso l’assicuratore (articolo 144 del Codice delle assicurazioni) il tragico sinistro che ha visto la morte di un bimbo investito da una vettura sulla rampa di una autorimessa privata.

Al di là delle motivazioni (protettive e razionali) che hanno condotto a tali conclusioni, la vera difficoltà che le Sezioni unite dovevano superare era quella di far collimare l’interpretazione estensiva europea con il tenore letterale della normativa nazionale di riferimento e, in particolare, con l’articolo 122 del Codice delle assicurazione. Secondo tale norma, infatti, l’obbligo assicurativo sussiste per veicoli a motore senza guida di rotaie, compresi i filoveicoli e i rimorchi, che «non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate».

Conta l’utilizzo dei veicolo, non l’aerea in cui circola
Le aree private, dunque, sembrerebbero a prima vista escluse, per esplicita scelta del legislatore, salvo si tratti di aree nelle quali, di fatto, sia consentito l’accesso ad un numero indeterminato di persone, tale da renderle di fatto assimilabili, per fattori di rischio, a contesti pubblici. Per poter superare questa impasse, le Sezioni unite, ricalcando, con qualche forzatura, il ragionamento della Corte Ue, hanno concluso che non è il «luogo di circolazione» del veicolo, né il numero di persone abilitate a frequentarle, a fungere da criterio di parificazione delle aree “diverse” a quelle pubbliche. Quel che conta è che il veicolo sia «utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale»: tale utilizzo esprime, a sua volta, una pericolosità e un rischio abituale che giustifica, ed anzi impone, il paracadute assicurativo, a nulla rilevando il fatto che il veicolo circoli o stazioni in un cortile privato piuttosto che in una autostrada.

 

 

fonte: ilsole24ore.com

 

AUTORIPARAZIONE, ATTIVITÀ OFFICINE IN CALO ANCHE A MAGGIO

In calo, per il settimo mese consecutivo, le attività di officina per la riparazione e la manutenzione delle auto. Anche a maggio – secondo i dati che emergono dal Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec – il settore ha registrato una contrazione delle attività di officina, con il 35% degli autoriparatori che ha dichiarato che l’attività di officina si è mantenuta su livelli bassi, contro appena il 5% di chi ha segnalato un alto livello di attività (il restante 60% ha invece dichiarato che l’attività si è mantenuta su livelli normali).

Tuttavia il trend sembra destinato a invertirsi. Interpellati sulle previsioni a tre-quattro mesi, la maggioranza degli interpellati (64%) ritiene infatti che la domanda si manterrà stabile, ma coloro che prevedono un aumento dell’attività sono di più di coloro che invece ipotizzano una diminuzione (20% contro 16%).

Nonostante il momento di difficoltà, dunque, filtra un cauto ottimismo tra gli autoriparatori che è dovuto all’inizio della stagione delle graduali riaperture post-Covid, stagione che potrebbe ridare ossigeno all’economia, rinvigorire la domanda di mobilità e quindi anche di manutenzioni e riparazioni.

Per quanto riguarda i prezzi, invece, a maggio si registra una stabilità con cifre che si mantengono a livelli prevalentemente normali (il 72% degli autoriparatori si esprime in tal senso). Tra gli altri, le indicazioni di prezzi bassi prevalgono su quelle di prezzi alti (22% contro 6%). Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi mesi, appena il 3% degli operatori prevede un aumento dei prezzi, mentre per l’84% i prezzi si manterranno stabili e per il 13% vi potrebbe essere una diminuzione.

 

 

Fonte: ansa.it

 

MERCATO: VEICOLI COMMERCIALI A -0,4%

Esaurita la spinta dovuta al contributo degli incentivi governativi, il mercato dei veicoli commerciali in maggio segna una stagnazione, si attesta infatti a 17.750 unità immatricolate rispetto alle 17.826 dello stesso mese 2019 (-0,4%, il confronto con il 2020 rimane ancora non attendibile).

I primi 5 mesi, secondo le stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE, riducono la crescita ad un modesto +1,6% con 80.756 veicoli verso i 79.509 del gennaio-maggio 2019.

Grazie al sostegno del Fondo Ecobonus è stato possibile accelerare il rinnovo di un parco circolante che a fine 2020 presentava un’anzianità media di 12 anni e mezzo e contava ancora un 46% di mezzi ante Euro 4, con l’immatricolazione di veicoli di ultima generazione che hanno generato effetti positivi su emissioni, sicurezza stradale.

L’analisi della struttura del mercato del 1° quadrimestre (confrontata con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), conferma il trend positivo dei privati, stabili al 23% di quota di mercato (+0,7 p.p.). Seppur in flessione, le autoimmatricolazioni  mantengono una rappresentatività del 4,8% (-1,4 p.p.) e il noleggio a lungo termine scende al 20,9% di penetrazione (-2,3 p.p.), nonostante la spinta delle Captive. Il noleggio a breve termine e le società recuperano quota, rappresentando rispettivamente il 5,7% e il 45,6% del mercato.Sotto il profilo delle alimentazioni, il benzina cede 1/3 dei volumi, scendendo al 3,2% di penetrazione sul totale, in leggero calo il diesel, che copre l’85,5% delle immatricolazioni (-2,8 p.p.).  Un incremento a doppia cifra interessa il Gpl, che sale al 2,6% di quota, mentre la forte contrazione del metano lo riduce al 2% di quota. In forte ascesa i veicoli ibridi che raggiungono il 5,8% del mercato, mentre gli elettrici nel 1° quadrimestre si collocano appena sotto l’1%.

La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, nel 1° quadrimestre si colloca su 193,4 g/km (non determinabile il dato dello stesso periodo 2019).

unrae veicoli commerciali maggio 2021

 

 

RICAMBI STAMPATI IN 3D DA CENTRO MOBILE

Presso il centro servizi BusWorld Home (BWH) di Amburgo Daimler Buses e Omniplus, la società controllata che si occupa dei servizi ai clienti Mercedes e Setra, hanno creato un centro di stampa mobile per la produzione decentralizzata in 3D di pezzi di ricambio.

Si tratta di una ‘mini fabbrica’ alloggiata in container per una superficie totale di 36 mq che è dotata di una stampante 3D industriale di alta qualità e comprende tutte le stazioni rilevanti necessarie alla produzione di pezzi di ricambio realizzata con questa innovativa tecnologia.

Daimler Buses ha analizzato il suo vastissimo catalogo ricambi concludendo che attualmente poco meno di 40.000 pezzi per autobus possono essere prodotti con 3D e di questi un numero crescente è ora disponibile solo come pezzi stampati in 3D.

Ralf Anderhofstadt, che guida il Center of Competence 3D-Printing presso Daimler Buses e il suo team si stanno attualmente concentrando su circa 7.000 parti che sono in fase di digitalizzazione per creare i modelli virtuali da riprodurre nelle stampanti. In futuro, i clienti di Daimler Buses potranno acquistare licenze di stampa 3D tramite il portale Omniplus On e far produrre le parti corrispondenti tramite un centro certificato.

Il container misura dodici metri per tre e può essere trasportato su camion in qualsiasi luogo. Una volta a destinazione per il suo funzionamento sono necessari solo l’elettricità e una connessione Internet. Grazie alla competenza di BWH Hamburg nel campo della verniciatura, i pezzi di ricambio possono essere affinati direttamente, secondo le esigenze del cliente. Daimler Buses sta quindi allestendo un ulteriore impianto di produzione per pezzi di ricambio stampati in 3D presso la BWH di Amburgo, oltre al centro di stampa 3D industriale interno nella produzione di parti a Neu-Ulm.

“Grazie al centro di stampa mobile – ha commentato Bernd Mack, responsabile del servizio clienti e ricambi di Daimler Buses – possiamo sfruttare maggiormente i vantaggi della tecnologia 3D e aumentare ulteriormente la velocità con cui forniamo i pezzi di ricambio. La produzione decentralizzata di parti evita i costi di magazzino e riduce le rotte di trasporto.

Così, 3D la stampa non solo ci consente di reagire rapidamente, in modo flessibile ed economico alle esigenze dei clienti, ma anche di migliorare la nostra impronta ecologica per la produzione di pezzi di ricambio”.

NUOVA PROROGA PER LE PATENTI

Con la proroga al 31 luglio 2021 dello stato di emergenza, stabilita con il decreto-legge del 22 aprile scorso, sono automaticamente spostate in avanti le scadenze dei documenti di guida. Dunque, come si legge in una circolare della motorizzazione civile, “certificati, attestati, permessi, e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021 conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza e quindi, fino al 29 ottobre 2021”.

La patente caso per caso. In pratica, alla luce di tutte le disposizioni, italiane ed europee che si sono susseguite nell’ultimo anno, per le patenti di guida rilasciate dalle autorità italiane si ha la seguente situazione nei due casi di circolazione transfrontaliera e in Italia:

1. Circolazione in Italia:
– se la scadenza originaria era compresa tra il 31 gennaio 2020 e il 29 dicembre 2020, la validità della patente è prorogata al 29 ottobre 2021
– se la scadenza originaria era compresa tra il 30 dicembre 2020 e il 30 giugno 2021, la validità della patente è prorogata di dieci mesi a decorrere dalla scadenza originaria
– se la scadenza originaria è compresa tra l’1 luglio e il 31 luglio 2021, la validità della patente è prorogata al 29 ottobre 2021

2. Circolazione transfrontaliera su tutto il territorio dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo (compresa circolazione in Italia con patenti rilasciate da altro paese Ue o See):
– se la scadenza originaria era compresa tra l’1 febbraio 2020 e il 31 maggio 2020 la validità della patente è prorogata di 13 mesi dalla data di scadenza originaria
– se la scadenza originaria era compresa tra l’1 giugno 2020 e il 31 agosto 2020 la validità della patente è prorogata fino all’1 luglio 2021
– se la scadenza originaria era compresa tra l’1 settembre 2020 e il 30 giugno 2021 la validità della patente è prorogata di 10 mesi dalla data di scadenza originaria

La patente documento d’identità scade il 30 aprile 2021. Ricordiamo che a prescindere da questa opportunità, Quattroruote consiglia, ove possibile, di non rimandare la conferma di validità rispetto alla scadenza originaria. Se viene utilizzata come documento d’identità, la patente scaduta tra il 31 gennaio 2020 e il 29 aprile 2021 è prorogata al 30 aprile 2021, ma solo all’interno del territorio nazionale (per l’espatrio vale sempre la scadenza originaria).

Sei mesi in più per gli esami di teoria. Il termine per sottoporsi all’esame di teoria, decorrente dalla data di presentazione della domanda per il conseguimento della patente di guida, è stato prorogato di ulteriori sei mesi per tutte le domande presentate e accettate dall’1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020.

Fogli rosa fino al 29 ottobre. Le autorizzazioni a esercitarsi alla guida in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021 sono prorogate fino al novantesimo giorno successivo alla fine dello stato di emergenza e quindi fino al 29 ottobre 2021 (a meno che non siano già state rinnovate). Infine, ai fini del computo del termine di due mesi per richiedere il riporto dell’esame di teoria su un nuovo foglio rosa, la Motorizzazione civile fa sapere che “non si tiene conto del periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 29 ottobre 2021”. Di conseguenza, i candidati che ne hanno titolo il cui “foglio rosa” è scaduto tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021, e quindi prorogato al 29 ottobre 2021, a decorrere dal 30 ottobre 2021 hanno due mesi per richiedere il riporto dell’esame di teoria sul nuovo documento.

fonte: Mario Rossi – Quattroruote.it

DOCUMENTO UNICO DI CIRCOLAZIONE: RINVIATO AL 30 GIUGNO

Prorogata l’entrata in vigore della carta d’identità del veicolo, che dovrebbe portare ad una semplificazione per gli automobilisti.

È stata approvata in consiglio dei Ministri la proroga al 30 giugno dell’entrata in vigore a regime del Documento unico di circolazione per le pratiche di immatricolazione e passaggio di proprietà dei veicoli.

Il Documento unico di circolazione è la nuova carta d’identità virtuale del veicolo: riunisce in un unico foglio il certificato di proprietà, attualmente consegnato dall’Aci, e la carta di circolazione, rilasciata dalla Motorizzazione civile, i dati tecnici e di intestazione del veicolo, oltre alle informazioni in possesso del Pra sulla situazione giuridica del mezzo (ipoteche, fermi amministrativi, radiazione, eccetera).

La vita del documento unico di circolazione finora non è stata semplice. Ha debuttato nel maggio dello scorso anno, in piena emergenza pandemia, e le sue funzioni sono state implementate mese dopo mese. Ma la difficile situazione generale, unita alle difficoltà di comunicazione tra le banche dati coinvolte, hanno rallentato il suo lancio definitivo.

“Pur rappresentando il Documento unico di circolazione un passo in avanti, le difficoltà di comunicazione tra i sistemi del Pra e quelli dell’Archivio nazionale dei veicoli conseguenti avrebbero creato, in questa particolare fase, rallentamenti su operazioni tutto sommato di routine, come l’immatricolazione auto”, ha detto il viceministro competente Alessandro Morelli.

PNEUMATICI: CAMBIA L’ETICHETTA

Data per certa la progressiva transizione verso la mobilità elettrica, i nuovi acquirenti saranno sempre più sensibili e attenti anche a tutti gli elementi dell’auto che generano un determinato quantitativo di emissioni. Ne fanno sicuramente parte i pneumatici, che sono una delle componenti che inquina di più, specie quando vanno incontro a usura. L’Europa, al cospetto di questo mutevole contesto, ha approvato una nuova etichetta che disciplinerà i pneumatici per auto e per i veicoli commerciali pesanti (C3).

Entrerà in vigore a maggio 2021.

Riportiamo qui sotto una sintesi delle principali novità:

QR CODE – Sulla nuova etichetta sono state rivisitate le classi di resistenza al rotolamento e di frenata sul bagnato, il livello di rumorosità sarà indicato con il numero di decibel e accompagnato, a seconda del suo valore, dalle lettere A, B o C. Tutti gli utenti avranno poi la facoltà di disporre di ulteriori informazioni sui pneumatici in questione semplicemente scansionando il Qr code presente sull’etichetta, che permetterà il collegamento al database EPREL (European Product Registry for Energy Labelling).

CLASSI DI EFFICIENZA – Nuovi anche i due pittogrammi che indicano, rispettivamente, se il pneumatico ha un’aderenza su neve o ghiaccio conforme agli standard ISO di riferimento. Nello specifico, sulla stessa etichetta sono poi presenti informazioni relative all’efficienza per quanto riguarda la resistenza al rotolamento (che incide direttamente sui consumi) e l’aderenza sul bagnato. La novità riguarda la riduzione delle precedenti sette classi alle attuali cinque, che vanno dalla lettera A (la più efficiente) alla lettera E (la meno efficiente). 

 

 

COME TRATTARE I CLIENTI E FIDALIZZARLI A VITA – COMPARTO AUTO

CGIA in collaborazione con Mondo Meccatronico organizza un percorso formativo in 4 serate online dedicato alla Minoranza consapevole del Comparto Auto:

 COME TRATTARE I CLIENTI E FIDALIZZARLI A VITA

Tecniche di comunicazione efficace in fase di accoglienza in officina, per soddisfare le esigenze dei clienti e aumentare i profitti in modo etico e sostenibile 

 CALENDARIO DEGLI INCONTRI

  • Martedì 23 febbraio ore 20.00
  • Martedì 2 marzo ore 20.00
  • Martedì 9 marzo ore 20.00
  • Martedì 16 marzo ore 20.00

Docente: Vittorio Bacchetti

Compila la scheda di adesione che trovi QUI 

Per info segreteria organizzativa: tel. 041 2386703 – info@cgiamestre.com

dopo l’adesione vi verranno inviati il link e le istruzioni per seguire l’evento su piattaforma Zoom

Videocamera e microfono sono necessari per seguire e interagire durante il corso

NUOVE DISPOSIZIONI: SPOSTAMENTI E APERTURE-CHIUSURE ATTIVITA’ ECONOMICHE

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il testo prevede:

  • per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
  • nei giorni 7 e 8 gennaio 2021, l’Italia torna tutta in “zona gialla”, ma non saranno consentiti gli spostamenti fra Regioni. Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti saranno aperti fino alle 18:00;
  • nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione” (articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020). Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, la possibilità, già prevista dal decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, di spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.

 

 

AUMENTO DELLA TARIFFA REVISIONE VEICOLI

l costo della revisione dei veicoli aumenta di 9,95 euro. E’ quanto prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera. La norma introduce anche un buono ‘veicoli sicuri’: in pratica, la prima revisione che verrà fatta entro tre anni sarà esentata dall’aumento ma il bonus varrà una sola volta e per un solo veicolo se si possiedono più auto.
I centri di revisione percepiranno dunque l’aumento che, nell’immediato, non ricadrà sui cittadini ma – per una sola volta – sarà compensato dallo Stato. La tariffa sarà aumentata con un apposito decreto del ministero delle Infrastrutture, di concerto con il Mef, da emanare entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta della legge di bilancio. “A titolo di misura compensativa dell’aumento, per i tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto ministeriale – si legge nella norma – è riconosciuto un buono denominato ‘buono veicoli sicuri’, ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l’eventuale rimorchio alle operazioni di revisione. Il buono può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L’importo è pari a 9,95 euro”. Il costo è stimato in 4 milioni l’anno nel 2021, 2022 e 2023.

Cna “apprezza l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera alla legge di bilancio con il quale viene disposto l’adeguamento delle tariffe per le revisioni auto, ferme da 13 anni”, si legge in una nota. L’incremento di 9,95 euro, afferma la Cna, “rappresenta una boccata di ossigeno per i centri di revisioni privati, una categoria che da anni registra una crescita rilevante dei costi di gestione in termini di nuove tecnologie impiegate e formazione”. La nota sottolinea che “l’adeguamento delle tariffe per le revisioni auto non peserà sulle tasche degli italiani. L’emendamento approvato prevede infatti che lo Stato erogherà un bonus ai proprietari dei veicoli pari all’incremento di 9,95 euro. Al riguardo Cna sollecita il varo in tempi rapidi del relativo decreto con le modalità per il beneficio che in alcun modo dovrà essere anticipato dalle imprese”. Cna si “rammarica invece dell’occasione persa per intervenire sul fronte dei collaudi e della revisione dei mezzi pesanti” dopo che la Commissione Trasporti della Camera aveva approvato all’unanimità un emendamento per affidarli ai centri privati.

 

fonte: ansa.it

1 11 12 13 14 15 25