Italia, mercato auto in calo del 10%
Un altro mese in frenata per il mercato auto in Italia, con le immatricolazioni a novembre in calo del 10,8% rispetto all’anno scorso, a quota 124.251 autovetture. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno si è chiuso con un milione e 452.973 immatricolazioni e un calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dello 0,2%.
Il mercato auto dunque vira in terreno negativo e punta a chiudere l’anno sotto la soglia raggiunta nel corso del 2023 e con un gap di oltre il 18% rispetto alla fase precedente al Covid.
Le prospettive per il 2025 non appaiono positive, prevede il Centro Studi Promotor. Dall’inchiesta congiunturale mensile a fine novembre, emerge che soltanto il 5% dei concessionari ipotizza per i prossimi mesi vendite in aumento, mentre il 37% si attende una stabilità sui bassi livelli attuali e il 58% prevede un calo delle immatricolazioni.
In questo contesto, continua la crisi dei volumi sul mercato dei marchi Stellantis a cominciare da Fiat che a novembre ha immatricolato 8.700 vetture contro le 15mila dello stesso mese del 2023, superata da Toyota/Lexus e da Volkswagen. Il marchio storico italiano, che ha registrato nel mese un calo del 41% – del 16% da inizio anno – sconta anche lo stop alle vendite della Fiat 500 a motore termico, la frenata del modello elettrico e i tempi lunghi per lo sviluppo della versione ibrida. In casa Stellantis registrano un calo anche Jeep (-14,7%), Lancia e Alfa Romeo mentre reggono meglio i brand di matrice francese.
In casa Volkswagen tiene il brand principale, che mette a segno 1.500 immatricolazioni in più dello stesso periodo del 2023, dimezza i volumi Seat e Audi archivia un mese negativo ma cresce del 2,5% da inizio anno. Il Gruppo Renault, guidato da Luca De Meo, registra per i marchi Renault e Dacia una crescita dei volumi dell’11% da gennaio a novembre, a fronte di immatricolazioni deboli il mese scorso.
Toyota è tra i player principali quello che performa meglio visto che registra un aumento dei volumi del 25% da inizio anno, contro Tesla che nel mese riduce ad un terzo le immatricolazioni rispetto a novembre 2023. Tra gli emergenti cresce soltanto MG con il 35% di immatricolazioni in più da inizio anno.
Le incertezze sul mercato, accanto all’aumento dei prezzi, al buon andamento dell’usato e alla transizione all’elettrico di fatto bloccata genera, secondo Quagliano, un paradosso: «Le vendite di auto nuove sono molto depresse, ma il parco circolante continua ad aumentare e ciò nonostante che la popolazione sia in calo. Prima della crisi da pandemia nel 2019, secondo l’Isfort il tasso di motorizzazione in Italia era pari a 65,6. Nel 2023 questo tasso è salito a 69,4 ma è aumentata anche l’età media delle auto circolanti con ripercussioni negative sia sulla sicurezza della circolazione che sull’ambiente».