Auto usate, vendite + 8,9%. vanno forte le diesel di seconda mano

Le auto di seconda mano più richieste sono ad alimentazione diesel. Ecco i dati dei nei primi sei mesi del 2024

Il mercato delle auto usate chiude il primo semestre 2024 con il segno positivo, registrando una crescita del 8,9% dei passaggi di proprietà al netto delle minivolture (fonte Aci) rispetto allo stesso periodo nel 2023. Un dato che conferma ancora una volta la preferenza degli italiani verso le auto di seconda mano, con il mercato digitale in grado di rispondere alle richieste di una domanda di qualità con vetture di nuova generazione.

Tra le alimentazioni nel primo semestre 2024 nell’usato continuano a primeggiare diesel (44,6%) e benzina (36,6%) a scapito dell’elettrico, fermo a una quota dello 0,7%, e con le ibride che iniziano a essere apprezzate (6,8%).

Il diesel continua a primeggiare tra le alimentazioni
A conferma del maggior interesse dell’alimentazione diesel dei primi sei mesi dell’anno viene anche la previsione per i prossimi sei mesi quando, secondo il Centro Studi AutoScout24, il più grande marketplace automotive online a livello europeo, tra chi ha intenzione o sta valutando di acquistare un’auto usata, il diesel continua a mantenere la quota principale (42,7%), seguita dalle vetture a benzina (36%). Rimane stabile il timido interesse per le ibride (6,6%), grazie anche all’incremento delle vendite di auto nuove registrato negli ultimi anni che sta creando un mercato delle auto di seconda mano: su AutoScout24 nel primo semestre 2024, la quota è aumentata di oltre il 60% rispetto al primo semestre

Le elettriche registrano il 2,2% delle preferenze, un dato leggermente migliore rispetto ai dati ufficiali Aci dei passaggi di proprietà netti del primo semestre 2024 (quota di mercato dello 0,7%), ma comunque ancora contenuti. Nonostante un’offerta che inizia a crescere con l’incremento nei primi sei mesi del 2024 del +61% di vetture elettriche disponibili sulla piattaforma rispetto all’anno precedente, il prezzo elevato e la mancanza di infrastrutture continuano a essere delle barriere importanti per la maggior parte degli italiani.

Budget di spesa e prezzo medio scendono e il parco circolante viene rinnovato
L’usato si conferma ancora una volta la scelta preferita dagli italiani, che in media ipotizzano un budget di spesa di 16mila euro, in calo rispetto ai 19mila euro ipotizzati a fine 2023, ma allineato all’andamento dei prezzi medi, scesi del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e cresciuto del +39,4% sul 2019. Nel primo semestre 2024, infatti, il prezzo medio di un veicolo usato in vendita su AutoScout24 si attesta sui 21.900 euro, contro i 22.500 euro del primo semestre 2023 e i 15.700 euro registrati nello stesso periodo del 2019. Dalla ricerca di AutoScout24 è emersa anche l’importanza del mercato dell’usato per promuovere il rinnovo del parco circolante attualmente datato: chi è alla ricerca di un’auto di seconda mano, infatti, sostituirebbe l’attuale vettura, che in media arriva a sfiorare i 13 anni (il 46% ha 15 anni o più), con una vettura di circa 7,8 anni.

Segmenti e optional: le berline sorpassano i suv
Per la prima volta, le berline sorpassano nelle preferenze suv e crossover: il 41% del campione ambisce a questa categoria, seguita dai suv, al 31% e dalle station wagon (19%). Le city car continuano a salire, conquistando il 16% delle preferenze.

Su questo gli utenti non hanno dubbi e mettono al primo posto tra le funzionalità o gli accessori considerati fondamentali i dispositivi di sicurezza attiva, indicati da ben il 75% del campione. Seguono il sistema di infotainment (navigatore, sistema audio, ecc.) segnalato dal 39% del campione, e il cambio automatico (36%).

Modelli più richiesti e regioni più attive
Tra i modelli più ricercati su Autoscout24 nel primo semestre 2024 vince in assoluto la Volkswagen Golf, che si conferma ancora una volta sul podio. Al secondo posto troviamo la Mercedes-Benz Classe A, seguita da Fiat Panda, Fiat 500 e Audi A3. Ma se si prendono in considerazione solo le vetture ibride ed elettriche troviamo tra le ibride l’Audi A6 e tra le elettriche la Tesla Model 3.

Sull’età media delle auto in vendita su AutoScout24, rispetto allo scorso anno la situazione è rimasta sostanzialmente invariata (7,9 anni), ma con valori che variano dai 7,5 anni del Veneto ai 10,8 anni della Valle d’Aosta.

Infine, secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su base dati Aci, nel primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 i passaggi di proprietà di auto usate sono aumentati del 8,9%, pari a 1.600.509 atti, con il Piemonte (+14,2%), la Valle d’Aosta e il Molise (entrambe +12%) che hanno registrato la crescita maggiore. Unica regione afflitta da un calo del numero di passaggi di proprietà è il Trentino Alto-Adige, che scende del -20,9% rispetto al I semestre 2023.

Tra le regioni si confermano ai primi posti per numerosità la Lombardia (254.023 passaggi), il Lazio (156.924) e la Campania (146.394).

Diesel ed emissioni: è scontro

Alcuni amministratori locali vogliono bandire le auto diesel, mentre sono in arrivo nuove modalità di rilevamento delle emissioni.

SUL BANCO DEGLI IMPUTATI – Non c’è pace per il diesel. Fanno notizia i progetti di sindaci di grandi città che vogliono bandire le auto diesel dalle strade urbane (ha cominciato a parlarne Parigi, ha seguito l’input Londra e l’idea sta facendo rapidi proseliti). Ma a mettere sotto una cattiva luce i motori diesel non sono solo le iniziative dei sindaci. Non da meno sono le prospettive relative alle future modalità di rilevamento e misurazione degli scarichi, per i consumi e le emissioni. Da tempo nel mondo c’è polemica contro il sistema attuale che con prevede rilevamenti solo sul banco a rulli, con le auto che vengono analizzate sulla base di un ciclo di funzionamento che risulta molto lontano dall’uso reale delle automobili. Uno studio di due anni è arrivato alla conclusione che tra i rilevamenti di omologazione e la realtà dell’uso corrente delle auto c’è una differenza di circa il 33%.

NORME SEMPRE PIÙ SEVERE – Le cose però dovrebbero cambiare dal 2017, quando dovrebbero entrare in funzione nuove modalità più simili all’uso più diffuso. Ciò inquieta i costruttori di auto in generale, perché si calcola che con il nuovo regolamento i valori di consumi ed emissione saranno superiori di oltre il 10%. Ciò vorrebbe dire che il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle norme europee in materia di riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe molto difficile; e qualcuno dice impossibile (vedi l’amministratore delegato del gruppo PSA Carlos Tavarez, in un’audizione davanti alla commissione parlamentare francese che si occupa dell’ambiente). In pratica tutto ciò si tradurrebbe nella necessità di intervenire massicciamente nella ricerca per migliorare ancora i motori. Tutto questo a fronte di nuovi grandi investimenti; la stima fatta dagli analisti è di un costo aggiuntivo di circa 400 euro per vettura.